La Corte di Giustizia Ue ha dichiarato invalida la decisione della Commissione sull’adeguatezza della protezione offerta dal regime dello scudo Ue-Usa per la privacy, a causa del rischio rappresentato dai programmi di sorveglianza americani sulla protezione di questi dati. Il caso trae origine dalla denuncia di un cittadino austriaco, i cui dati furono trasferiti, in tutto o in parte, da Facebook Ireland verso server appartenenti a Facebook Inc., situati nel territorio degli Stati Uniti, ove sono oggetto di trattamento.
Gli Usa si sono detti “profondamente delusi” per la decisione della Corte Ue che ha invalidato il Privacy Shield. “Stiamo studiando la decisione per comprenderne appieno l’impatto pratico”, ha dichiarato il segretario Usa al Commercio Wilbur Ross. “Resteremo in stretto contatto con la Commissione Ue – ha aggiunto -. Speriamo di limitare le conseguenze negative per le relazioni economiche transatlantiche pari a 7,1 trilioni di dollari che sono così vitali per i nostri rispettivi cittadini, aziende e governi.
“I flussi di dati sono essenziali non solo per le aziende tecnologiche, ma anche per le aziende di ogni dimensione in ogni settore”, ha aggiunto Ross. “Man mano che le nostre economie continuano il loro recupero post-Covid-19, è fondamentale che le aziende – inclusi gli oltre 5.300 attuali partecipanti allo scudo per la privacy -, siano in grado di trasferire i dati senza interruzione, coerentemente con le forti protezioni offerte dal Privacy Shield”
Fonte – ANSA